Teli e camici medicali in TNT: materiali e normative

 

La tua guida per la scelta dei migliori teli e camici sanitari

Teli e camici in ambito odontoiatrico e medico svolgono una funzione protettiva fondamentale. Per questo è opportuno saper valutare le differenze tra le diverse proposte disponibili, conoscendo i materiali adottati e le norme di riferimento al fine di evitare l’acquisto e l’utilizzo di soluzioni inefficaci o fuori norma.

 

TNT, SMS, Spunbond e Meltblown: ad ognuno la sua funzione

L’acronimo TNT indica una famiglia di prodotti simili ad un tessuto ma ottenuti attraverso un procedimento sostanzialmente differente dalla tessitura. Il processo di filatura del TNT può essere ottenuto per via meccanica (intrappolamento delle fibre), per legame chimico (le fibre sono legate chimicamente insieme a composti simili alla colla) o mediante legame termico (tramite fusione di fibre a basso punto di fusione).

Questi tessuti rappresentano oggi lo standard in ambito medicale grazie alla loro capacità di fungere da barriera batteriologica, per la loro leggerezza e per il fatto che non hanno memoria di forma e quindi evitano la formazione di pieghe e arricciamenti.

In particolare, il TNT usato in ambito medicale deve assicurare la non permeabilità ai liquidi e, nel caso di tessuti utilizzati per capi di abbigliamento (camici, cuffie, …), deve garantire anche una buona traspirabilità, onde evitare l’effetto “sauna”. I parametri cruciali per comprendere la bontà di un capo in TNT sono due:

  • Il BFE che definisce l’efficienza di filtrazione batterica;
  • Il Delta P (o gradiente pressorio) che ne misura la traspirabilità.

Il TNT può essere accoppiato con altri materiali al fine di assicurare particolari caratteristiche tecniche. In campo medicale normalmente l’accoppiamento avviene tra:

  • TNT assorbente e politene (TNT/PE): in questo caso abbiamo un materiale che è assorbente da un lato e impermeabile dall’altro. I teli e gli indumenti biaccoppiati di questo tipo possono essere sterilizzati con ossido di etilene.
  • TNT assorbente e polipropilene (TNT/PP): i tessuti biaccoppiati di questo tipo hanno le medesime caratteristiche dei precedenti ma possono essere sterilizzati in autoclave.

I TNT possono essere prodotti partendo da differenti materiali. In ambito medico i più comuni e importanti sono il polipropilene (PP) e il poliestere (PE). Le due tipologie di filatura più comuni sono Spunbond (a “legame filato” di filo continuo) e Meltblown (a “fusione soffiata”).

 

Spunbond, Meltblown e SMS: cosa sono?

I tessuti realizzati con tecnologia Spunbond si caratterizzano per fibre più grosse rispetto alla tecnologia Meltblown e maggiore robustezza. Il TNT Spunbond è economico, leggero, robusto, poco adatto per filtrazioni fini.

ll TNT Meltblown ha fibre lunghe e molto sottili che creano un tessuto poco resistente, ma con dimensioni delle fibre molto più piccole, che assicurano un elevato potere filtrante.

L’SMS è un tessuto non tessuto trilaminato di TNT. È costituito da uno strato superiore di polipropilene Spunbond, uno strato intermedio di Meltblown e uno strato inferiore di polipropilene Spunbond. Il principale vantaggio di questa tipologia di TNT è che offre un’elevata resistenza e allo stesso tempo una buona capacità di barriera verso fluidi e particelle.

 

TTR: il Tessuto Tecnico Riutilizzabile

Tra i tessuti barriera con cui vengono fabbricati teli e camici annoveriamo il TTR, ovvero il Tessuto Tecnico Riutilizzabile (TTR). Si tratta di tessuto semplice composto da poliestere in accoppiata con fibra di carbonio. Grazie a una speciale conformazione, risulta traspirante, idrorepellente e impermeabile.

Questi tessuti sono costruiti per resistere a 60-80 cicli WDA (Washing, Drying, Autoclave) che prevedono:

  • Lavaggio a 75°C (Lavacentrifuga);
  • Asciugatura (Tumbler/ 80°C);
  • Sterilizzazione (134°C / 4 min).

 

Normative di riferimento per i camici e i teli

Le norme europee EN 14683 specificano i requisiti per le mascherine chirurgiche. La norma EN 149 definisce, invece, i requisiti per i dispositivi di protezione delle vie respiratorie (respiratori facciali). Di entrambe queste norme e della loro corrispondenza con le norme americane (ASTM F2100 e NIOSH)  abbiamo parlato ampiamente in questo articolo.

Parliamo qui invece della normativa EN 13795 che definisce i requisiti per indumenti chirurgici e teli. Con riferimento ai teli chirurgici e camici per operatori, utilizzati come dispositivi per pazienti, personale clinico e attrezzature, attualmente, nei paesi UE sono in vigore le norme EN 13795-1 (Requisiti generali per fabbricanti, operatori e prodotti), EN 13795-2 (Metodi di prova) e EN 13795-3 (Requisiti di prestazione e livelli di prestazione). Sono inoltre state approvate due norme tecniche aggiuntive a supporto e completamento delle EN 13795, ovvero le EN ISO 22610 e le EN ISO 22612, che specificano come misurare la resistenza alla penetrazione batterica, da asciutto e da bagnato. Questa caratteristica è fondamentale poiché i teli ed i camici devono, tra le altre cose, agire da barriera alle particelle cutanee cariche di batteri sia in condizioni di asciutto che in presenza di liquidi.

Un telo e un camice devono pertanto rispondere alla norma EN 13795 la quale assicura che è avvenuta la valutazione di un’ampia serie di parametri quali:

  • pulizia (microbica e particolati);
  • rilascio delle particelle;
  • resistenza alla penetrazione dei liquidi;
  • resistenza allo scoppio allo stato secco e umido;
  • resistenza a trazione allo stato secco e umido;
  • controllo dei liquidi;
  • resistenza alla penetrazione microbica allo stato secco;
  • resistenza alla penetrazione microbica allo stato umido.

La norma si applica sia per il TNT che per il TTR. Le prove secondo la EN 14126 verranno effettuate a nuovo se il camice è monouso, se invece è riutilizzabile (ad es camice in TTR) le prove dovranno essere effettuate dopo il numero massimo di lavaggi previsto in etichetta (min. 5 cicli) e in aggiunta dovranno essere effettuate le variazioni dimensionali sul tessuto (in tal caso dovranno essere aggiunti i tempi necessari per l’esecuzione dei cicli di lavaggio).

 

Camici: DM o DPI?

In linea di principio, un camice è DM (Dispositivo Medico) o DPI (Dispositivo di Protezione Individuale) a seconda della funzione (o meglio destinazione d’uso) che deve ricoprire. Se deve proteggere l’operatore verrà classificato DPI altrimenti se deve evitare la contaminazione crociata sarà classificato come un DM. A seconda della destinazione d’uso definita dal produttore, l’iter di certificazione e di test sul prodotto segue i requisiti specifici della norma di riferimento (DM o DPI). Un medesimo prodotto può passare entrambi i requisiti ma il produttore deve chiedersi quale sia la funzione principale che deve assolvere. La risposta determina la tipologia di dispositivo. Questo non significa che un camice DM non protegge l’operatore, significa che il fabbricante l’ha pensato e progettato come DM e non come DPI. Infine, è bene ricordare che un camice non può essere contemporaneamente DM e DPI.

 

Camici e teli medicali: conoscere per scegliere il meglio

Come abbiamo potuto vedere, a fronte di un’ampia proposta commerciale, scegliere in modo adeguato questi dispositivi è di fondamentale importanza. Qualità, comfort, efficacia, destinazione e modalità d’uso, sono elementi importanti per la valutazione del prodotto giusto, aspetti che non possono prescindere dalla rispondenza agli standard individuati dalle normative vigenti e dai loro aggiornati.

In Euronda, siamo convinti che il primo passo nel garantire la sicurezza sia rappresentato da una corretta informazione e dalla conoscenza dei temi di riferimento; ci auguriamo pertanto che questo articolo possa essere stato utile.

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